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Un lungo e paziente lavoro di esplorazione, svolto su centinaia di metri di superfici con tracce talvolta inconsistenti a causa del tempo, degli eventi atmosferici e della scarsa qualità delle pietre. Sono i segni lasciati dagli inquilini che nel Forte si sono succeduti. Dagli stemmi istituzionali del Castello ai marchi dei lapicidi lasciati sui conci in pietra, per arrivare ai numerosi ed estemporanei graffiti che i soldati hanno impresso in ogni angolo di questa grande Fortezza. Il lavoro, iniziato nel 2012, è stato condotto con metodicità, ispezionando tutti i bastioni, le superfici dei quartieri e dei magazzini, incluse le buie celle dei sotterranei, oggi quasi impraticabili. Pareti che sono state esaminate, fotografate e anche misurate, mettendo in luce stemmi, marchi e graffiti spesso invisibili a occhio nudo, ma che, grazie sia alla tecnica del "frottage" sia alla luce radente appositamente allestita, è stato possibile riscoprire.